FaceApp: la app che invecchia i volti

APProfondimento #24: FaceApp

CONSIDERAZIONI INIZIALI

Ecco che, anche quest’anno, l’app tormentone dell’estate salta fuori e conquista i mobile store, così come fece TikTok nel 2018. Stiamo parlando di FaceApp, applicazione che permette all’utente di selezionare una foto e modificarla con dei filtri facciali. Uno dei filtri che ha fatto diventare virale l’app è stato l’invecchiamento del volto che fa una proiezione più o meno realistica del nostro volto fra 50 anni.

Ma procediamo con ordine e, insieme allo staff di Metide, andiamo ad analizzare in dettaglio le specifiche e le funzionalità di FaceApp.

GRAFICA/UI

L’app è composta, fondamentalmente, da due schermate. La prima presenta la scelta della foto alla quale poi verranno applicati i filtri facciali. Il tutto viene rappresentato con una grafica semplice, senza nessun font o combinazione di colori particolari. Potremmo definirla una grafica minimalista ed il suo utilizzo risulta essere facilmente intuibile dall’utente. In questa schermata è possibile scattarsi un selfie oppure selezionare una foto dalla galleria o dai vari social grazie alle opzioni di scelta ben visibili fin da subito.

La seconda schermata è l’editor della foto. Anche qui, la grafica pulita e minimale aiuta a l’utente a scegliere tra varie possibilità di personalizzazione e filtri da applicare, attraverso comodi bottoni presenti in fondo alla schermata.

FaceAppHomeWithoutStoragePermission
FaceAppEditor

STRUTTURA/UX

La struttura dell’app si presenta semplice e lineare. Con pochi tap sullo schermo è possibile creare la propria immagine personalizzata, salvarla nella memoria del dispositivo e condividerla con amici e social. Segno di una User Experience ben pensata per facilità e rapidità di utilizzo che rende l’app alla portata di tutti.

Nell’editor è presente il classico elenco a scorrimento orizzontale per ricercare il filtro desiderato, funzionalità già presente in app come Snapchat, che rende familiare all’utente la navigazione nella scelta dei filtri.

Molto carina l’opzione che permette, dopo aver dato il permesso per accedere allo storage del dispositivo, di mostrare una lista di foto nelle quali sono presenti dei volti. Il tutto per dare all’utente la possibilità di risparmiare un tap e di averle subito a disposizione.

FaceAppEditingPhoto

SVILUPPO

Alla base di FaceApp ci sono algoritmi di intelligenza artificiale. Wireless Lab OOO (azienda sviluppatrice di FaceApp) ha sviluppato una nuova tecnologia che sfrutta le reti neurali per modificare in maniera realistica il volto. L’applicazione utilizza queste funzionalità offrendo all’utente una vasta scelta di filtri, anche se solo pochi sono disponibili nella versione gratuita. La maggior parte verrà sbloccata una volta fatto il passaggio alla versione a pagamento. Gli abbonamenti possono spaziare da pochi euro fino ad arrivare ad un massimo di 43,99 euro.

Questa scelta, che segue il trend di altri servizi come Netflix e Spotify, è frutto di uno studio accurato e ben pensato. Sottoscrivere un abbonamento è una buona mossa di marketing poiché ci si differenzia da altre applicazioni che offrono servizi simili  e che, solitamente, sono piene di pubblicità invasive, risultando fastidiose per l’utente che le utilizza.

È proprio la natura di questo tipo di applicazioni, che calza a pennello con un metodo di sottoscrizione come l’abbonamento, a rendere vincente questa strategia.

Le applicazioni che conquistano un’enorme fetta di utenti diventando virali cercano di trovare una continuità di utilizzo da parte dell’utente e l’abbonamento è, al momento, la strada migliore da percorrere per cercare di mantenere attivi i propri utenti. Probabilmente se avessero optato per altri metodi di monetizzazione non avrebbero avuto tutto il successo di cui stanno godendo ora.

Un aspetto importante da tenere in considerazione quando si utilizzano applicazioni come queste è la privacy. Nella sezione dell’app dedicata all’uso delle informazioni personali degli utenti si legge che: L’app potrebbe condividere i contenuti (quindi le foto personali) e le informazioni dell’utente con le aziende che fanno parte del gruppo delle società di  FaceApp.

Di fatto, ogni volta che un viso viene processato dall’applicazione, l’immagine potrebbe essere conservata dai server della società e utilizzata per scopi commerciali.

CONSIDERAZIONI FINALI

Per maggiori approfondimenti sui potenziali rischi segnaliamo questo articolo pubblicato da Wired a riguardo: Tutto quello che (non) volete sapere sull’uso che Faceapp fa delle vostre foto

FaceApp

Voto sugli store
Android: 4,5
iOS: 4,7

Punto di forza:
Alta qualità del servizio offerto

Punto di debolezza:
Informativa sulla privacy poco chiara

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